Lirica per l'Africa

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27/03/2017   14:35

 «Anche una vecchia macchina da cucire meccanica può aiutare a restituire il futuro alle donne in Sierra Leone». Con le  parole tenaci del parroco, Don Pietro Massari, lo spirito della solidarietà dei “giovani costruttori di pace”, gruppo di volontari da anni impegnati nelle missioni, la musica del coro “Armonia Mundi” e l’adesione del pubblico intervenuto, sabato 25 marzo, presso la chiesa di San Barnaba a Marino (RM), si è svolta la terza edizione di Lirica per l’Africa, concerto il cui ricavato sarà destinato alla realizzazione del “Centro Polivalente Mons. Grassi”, a Ropolon, nella periferia di Makeni, dove verranno costruiti un asilo, una scuola elementare e un oratorio con un campo di calcio interamente albanensi.
Nella sacra cornice della basilica, il coro diretto dal M° Matteo Sartini ha eseguito arie d’opera tratte dal repertorio di Giuseppe Verdi (“La vergine degli Angeli” da La forza del destino; “È strano…ah forse è lui” da La Traviata; il celebre “Va pensiero” tratto dal Nabucco), di Giacomo Puccini (“Mi chiamano Mimì” e “quando men vo” da La Boheme; “vissi d’arte” dalla Tosca), di Arrigo Boito (“L’altra notte in fondo al mare” dal Mefistofele), di Alfredo Catalani (“Ebben ne andrò lontana” da La Wally) e di Wolfang Amadeus Mozart (“Laudate Dominum”;”Ave Verum Corpus”). Due ore di musica, raccoglimento e preghiera che hanno permesso alle due soliste – i soprani Barbara Azzarà e Francesca Marchese - di distinguersi per bravura, tecnica e cuore. Un crescendo di emozioni culminate con l’esecuzione finale dello “Stabat Mater” composto dal Maestro Sartini e la proiezione delle foto delle ultime 9 bambine accolte dalle Suore Piccole Discepole di Gesù, fondate dal Vescovo Guglielmo Grassi e presenti in Sierra Leone dal 2010.
Un lavoro del quale Don Pietro è estremamente orgoglioso, perché già da 21 anni, la missione “a piedi nudi” cammina animata dall’amore per gli altri e per la terra realizzando opere quali l’ospedale “Holy Spirit” di Makeni, una casa per volontari – il Santa Maria Goretti Centre – e la “Marcello Semeraro School”, intitolata al Vescovo della diocesi di Albano e realizzata grazie al contributo dei parrocchiani, che sarà ampliata non appena saranno raccolti almeno 10 mila euro.
A Yele si trovano Suor Francesca e Suor Vivien che si prendono cura delle bambine rimaste orfane dopo l’epidemia di Ebola che ha colpito il loro villaggio.
A Port Loko, Suor Lovender e Suor Eucaria vogliono avviare un corso di taglio e cucito per donne in difficoltà presso il “Centro Alba Maria Cecchini” e distribuire riso per sfamare i più poveri.
La missione lotta da sempre per salvare donne, uomini, bambini e dar loro cibo, istruzione, cure mediche, avviare gli adulti al lavoro e recuperare i bambini soldato.
“A piedi nudi” è anche il cammino personale di Don Pietro, la cui biografia è indissolubilmente intrecciata a quella della gente dei villaggi in Sierra Leone. Il suo primo viaggio, la visita in una sala operatoria, intorno a lui tanto orrore e miseria. Rapito nel 1992, in seguito allo scoppio della guerra che lo costrinse a scappare da Makeni, insieme a un altro sacerdote e al vescovo Dante Bernini - fu quest’ultimo, nel 1982, a ideare il progetto che coinvolge i 13 paesi della diocesi di Albano – , Don Pietro ha ricordato ai presenti la sua esperienza: i giorni vissuti sotto le bombe, il cibo razionato, la paura di morire, la vita offerta in cambio di quella di un ragazzo soldato, umiliato, denudato e legato a un albero. Un gesto che scosse i guerriglieri al punto da convincerli a liberare tutti i prigionieri. Il sacerdote ha concluso il racconto con parole semplici ed emozionanti che hanno permesso ai cuori della Sierra Leone e della diocesi di Albano di battere all’unisono, poiché questo cammino della solidarietà ha già stabilito un legame profondo tra noi ei territori africani, passi che avanzo contro ogni conflitto e povertà in nome della fede e della fraternità.
Al Maestro Martini è stata infine consegnata una targa per ringraziare i volontari del coro “Armonia Mundi”.
Il sorriso, il coraggio e l’impegno dei “Giovani costruttori di pace” ha in ultimo invaso la zona antistante l’altare della basilica trasformata in una sala da concerto.
I ragazzi partiranno per la Sierra Leone a novembre, Don Pietro fra tre settimane.
Per far si che il loro e nostro cammino non si arresti, occorre continuare a donare al Centro Missionario di Albano (tel. 0693269734; pontediumanita@gmail.com), attraverso il CC aperto presso la BBC “G.Toniolo”, IBAN IT 38 L 0895 1389 000000000 340314 oppure sul CCP n° 77082642 intestato a “Ponte di Umanità” ONLUS.
 


Giuseppina Brandonisio