Pirozzi: in mente lo scarpone e di candidarsi alle regionali
Pirozzi, prima scese in campo da difensore, poi come allenatore di una squadra di calcio. Da sindaco, si ritaglio un ruolo ancora da difensore ma, i primi tempi almeno, si trattò di difendere l'originalità della amatriciana dalle sue imitazioni. Ben presto Amatrice dovette affrontare questioni ben più gravi, il terremoto, la ricostruzione e vari incidenti di percorso legati alla destinazione dei contributi volontari che gli italiani hanno donato via sms, avendo a cuore la voglia di veder Amatrice risorgere dalle sue macerie. Ed ecco che il difensore sindaco della città ritorna in campo per giocare la partita di Amatrice, sempre impegnandosi nel ruolo che più gli si addice. Lo fa pubblicando un libro il cui titolo è già tutto un programma: “lo scarpone”. Come ogni scrittore, avrà anche la sua presentazione (il 24 ottobre al Salone delle Fontane all'Eur), ma quando è un politico a scrivere un libro, se non lo fa per diletto o per esprimere il proprio estro artistico (nella storia della Repubblica italiana raramente ciò è successo), lo scrive per esporre le sue idee, soprattutto quand'è tempo d’elezioni e il difensore vuole giocare la partita delle regionali. Lo scarpone che è rimasto impresso nella memoria del sindaco, per il difensore è quello che è stato acquistato per la protezione civile coi soldi inviati dagli italiani ai connazionali terremotati. Lo scarpone è anche la metafora di un qualcosa di vecchio e inutile. Ma se la campagna elettorale di Pirozzi avanza verso la Regione e contro l'avversario Zingaretti, lo scopo primario del difensore sindaco è certamente quello di non subire un goal, soprattutto dai suoi compagni di squadra del centrodestra, perché Forza Italia e Fratelli d'Italia questa volta non vogliono scendere in campo insieme a lui. Dalle fila del partito berlusconiano, Giro ha fatto sapere di ritenere Sergio Pirozzi “inadeguato” al possibile ruolo di Presidente della Regione Lazio, mentre Giorgia Meloni e il suo partito (il cui peso elettorale a Roma è tutt'altro che da sottovalutare) non vogliono allearsi con lui: il centrodestra preferisce sostenere Rampelli. E così il difensore, all’eventualità di cambiare schieramento e casacca, preferisce scendere in campo da solo e forse approfitterà della presentazione del suo libro per annunciare la sua candidatura (mormorava già da tempo) e soprattutto presentare un libro e la lista civica con la quale sceglie di candidarsi. Pirozzi stava un po' simpatico anche a Matteo Renzi che in un'occasione pubblica spese un paio di parole per elogiare lo sforzo che Pirozzi stava facendo per la sua città devastata dal terremoto, ma quella sua difesa con “zero euro per Amatrice” (dalla Regione Lazio) suonava davvero come uno “zero tituli” di calcistica memoria, soprattutto alle orecchie del centrosinistra che si guarda bene dall'allearsi con un difensore dei valori della destra sociale: per questioni di coerenza politica, Pirozzi e PD continueranno a giocare in squadre differenti, soprattutto perché è Zingaretti, il presidente uscente, l'avversario da battere. Ecco perché il sindaco, dopo aver fatto squadra coi suoi omologhi dei comuni terremotati, preferisce puntare su una lista tutta sua, pescare voti anche nel bacino grillino (la candidata Roberta Lombardi permettendo), in quello degli indecisi e approfittare delle spaccature interne al centrosinistra, dove le acque sono agitate assai: Nicola Zingaretti più volte ha detto che intende ricaricarsi alle regionali, ma i suoi compagni di partito vorrebbero mandarlo a fare il senatore in Parlamento, mentre non sono pochi quelli del PD che auspicano una candidatura di Beatrice Lorenzin.
Nel frattempo Pirozzi dribbla sulla questione di allearsi coi suoi (coi quali non c'è stata alcuna rottura ufficiale) e ogni tanto ci ripensa tornando sui suoi passi. Ma comunque medita e medita per mettere in campo una squadra politica tutta sua.