Raggi, il rilancio della capitale e la “presa” su Roma

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16/10/2017   09:05

Si terrà martedì 17 ottobre l’incontro tra il Sindaco Virginia Raggi e il Ministro Carlo Calenda: muovere i fili del dialogo nella giusta direzione sarà cruciale per le sorti di Roma e per le future mosse del M5S e del PD in vista delle prossime elezioni comunali.
Sul tavolo della discussione c'è la copertura di cui la Capitale ha bisogno, i 2600 milioni di Euro già disponibili che il Governo PD vuole assegnare alla Città; il modo in cui si deciderà di investirli per mettere a tacere ogni polemica, ma soprattutto la scelta del soggetto adatto a questa incombenza sarà determinante.
Da parte sua il Sindaco chiede maggiori poteri, poiché Roma “ha bisogno di politiche a medio e lungo termine e di semplificazioni normative per velocizzare la realizzazione dei progetti”. In altre parole il Campidoglio vorrebbe la gestione esclusiva delle somme di questo piano di rilancio, mentre l'area Dem del PD, all'opposizione, è per la condivisione del tavolo tecnico.
Ma, intanto, è giusto la condivisione dei propositi quello a cui si mira martedì. Il 17 al Mise, Comune, Regione e Sindacati si riuniranno insieme per il rilancio di Roma, per le sue periferie in agonia, per il suo dissesto, per decidere le sue nuove assunzioni tra vigili urbani e personale comunale, per lo sviluppo d'imprese, infrastrutture, sanità, scuola e offerta culturale del prossimo anno. Ma i mali di Roma sono tali e tanti che ognuno dei contendenti tenta di tirare la coperta troppo corta dalla propria parte cercando di lasciar scoperti gli altri.
Di metafora in metafora diciamo anche che il clima pre-elettorale spinge ognuno a tirare l'acqua al proprio mulino e mentre la CGL di Michele Azzola vorrebbe la sua fetta di spazio per rilanciare turismo e trasporti e per sgombrare Roma dai rifiuti e dai “rigurgiti neofascisti” che minacciano di marciare su Roma il 28 ottobre, i pentastellati puntano tutto su Virginia Raggi e su Di Maio Presidente del Consiglio alle elezioni del 2018. Ciò nonostante dalle fila del PD Maurizio Martina ha dichiarato che le amministrazioni dei Grillini sono state “alle prove dei fatti, alle prove di governo, un completo fallimento”. Ma alle prove di altri fatti, anzi delle affermazioni, riferendosi al caso Atac (le dimissioni del direttore dell’azienda dei trasporti Bruno Rota) e alla polemica sui vaccini, Renzi dice ”il movimento raccomanda gli amici degli amici” e la prima cittadina romana annuncia querele.