Teatro de' Servi: da stasera Claustrofobia

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24/04/2018   11:48

Questa sera al Teatro De' Servi andrà in scena "Claustrofobia" irresistibile black comedy bancaria scritta da Gianni Quinto, per la regia di Alberto Ferrari. Ad interpretare la piece Fabrizio D'Alessio, Andrea Dianetti e Gabriele Carbotti della compagnia il cui nome è tutto un programma: "Mainagioia".
Lo spettacolo, che sarà a Teatro fino al 13 maggio, affronta con travolgente ironia lo scandalo bancario di dimensioni spropositate che, dopo aver coinvolto quattro banche e aver avuto tutte le prime pagine dei quotidiani, ancora continua a toccarci nella quotidianità nonostante ci appassioni di più seguire il calcio.
Nella commedia, i tre protagonisti (interpretati dai giovani, ma bravissimi attori) si trovano, per puro caso, a condividere la più assurda delle esperienze, un'avventura divertentissima tutta ambientata in una banca.
'Claustrofobia' è una commedia dissacrante che promette inaspettati colpi di scena per ridere e riflettere sul fatto che se con una pistola si può rapinare una banca, con una banca si può rapinare il mondo.
Tra isterie generali, attacchi di panico, e le idee più bizzarre per sopravvivere, i tre protagonisti cominceranno a conoscersi meglio e scopriranno di avere molte più cose in comune di quante non credessero.
Fino a dove li porterà il loro istinto di sopravvivenza?
Per saperne di più abbiamo intervistato Gianni Quinto, l'autore dello spettacolo.

Gianni, hai scritto diverse opere teatrali di successo, da ‘Na storia de borgata a Campo de’ Fiori, inoltre nelle tue collaborazioni spiccano nomi celebri come Rodolfo Laganà e Pippo Franco, come è nota l'idea di scrivere 'Claustrofobia'?                                                    "Dall'anno scorso in Italia ha chiuso il 30 % delle aziende, non è poco anzi è tantissimo. La disoccupazione aumenta. Ma fin quando si continuerà a schiacciare i piccoli imprenditori, costretti a chiudere i battenti, non potranno esserci le opportunità che tutti desideriamo tornino.
Con Claustrofobia ho preso ispirazione proprio dalla mia esperienza personale e familiare. I fatti dello scandalo bancario hanno travolto tantissimi piccoli commercianti che facevano grande l'Italia. Loro sono e saranno sempre i miei eroi personali perché sono quelli che nonostante tutto si svegliano alle 5 di mattina pieni di responsabilità e ancora credono nel loro sogno imprenditoriale. Ho vissuto quella vicenda tremenda attraverso l'esperienza di mio padre e di mio fratello, costretti a fare l'impossibile per rimanere aperti. Come tantissimi altri imprenditori. E tutti questi sforzi senza l'aiuto né delle istituzioni né dello Stato che ha preferito soccorrere le banche. E' un paradosso assurdo ed è proprio giocando sui paradossi che ho costruito 'Claustrofobia' . Credo che il teatro serva proprio per condividere la realtà delle situazioni con la capacità di capirle ridendoci sopra. Così è nato Claustrofobia che con il suo ritmo avvincente permette allo spettatore di capire delicati meccanismi bancari e allo stesso tempo di divertirsi seguendo le rocambolesche avventure dei tre protagonisti. E le persone capiscono l'autenticità e la verità del cosiddetto “Salva banche” come magari non hanno capito né con corsi al lavoro, né leggendo il sole 24 ore né consultando complessi manuali. Queste sono soddisfazioni".

Qual è la differenza tra Claustrofobia e gli altri spettacoli che hai scritto?
"Questo spettacolo ha un potenziale comico enorme, credo sia il più comico e popolare che ho scritto: ha la forza di raccogliere oltre tantissimi applausi a scena aperta! Ha tante risate però devo dire che io la risata più forte l'ho fatta quando un direttore di banca, venuto a teatro con i suoi colleghi bancari, dopo lo spettacolo mi si è avvicinata per ringraziarmi e mi ha confessato: 'Grazie perché finalmente ho capito il decreto Salva banche!!!' ".

Cosa ne pensi degli attori che interpretano Claustrofobia?
"Non potrei chiedere di meglio! Sono perfetti, i rispettivi ruoli gli stanno a pennello, recitano interpretando proprio il ritmo che ho sempre immaginato. Fabrizio D'Alessio, Andrea Dianetti e Gabriele Carbotti hanno fatto un ottimo lavoro, sono dei bravissimi attori. Ne viene fuori uno sp
ettacolo di forte coinvolgimento per il pubblico di ogni età che ride per ogni battuta. Poi la forza di questa commedia sono anche i tanti colpi di scena che non solo fanno ridere, ma fanno anche
riflettere con ironia su quello che sta succedendo oggi in Italia. E poi il nome della loro compagnia teatrale è emblematico: Mainagioia (Mai na gioia)... sono diventati miei amici subito! Il nostro sodalizio sta andando avanti benissimo da due anni".

Ultima domanda, visto le lo spettacolo parla di banche e operazioni poco trasparenti, passami la battuta, la regia di Alberto Ferrari, un nome famoso, legato ad Ale e Franz, a Zelig e a innumerevoli programmi TV , fiction di successo e cinema, è stato un investimento sicuro?
"Direi proprio di si! Ferrari è un vero professionista che ha adattato al meglio il testo al teatro. Un ottimo lavoro, devo dire che assisto sempre con piacere allo spettacolo e amo di replica in replica vederlo vivere di nuove sfumature, mentre riesce a coinvolgere il pubblico in modo così forte".


 


Alessandra Battaglia