Atti vandalici a Marino. Chi è che ha preso di mira la Sala Teatro Vittoria Colonna?

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05/05/2018   12:22

Ci risiamo. Ennesimo grave episodio d’assalto e deturpamento a Villa Desideri. Da quando la sala teatro Colonna ha riaperto per la gioia dello svago e la cultura marinese, l’amato “scatolone” – questo è il suo soprannome – non vive tranquillo, tra espressioni artistiche e di vandalismo urbano.
I soliti ignoti sono una banda di vandali dal numero imprecisato e hanno preso di mira le vetrate del teatro probabilmente la sera del 30 aprile, all’indomani della chiusura della mostra dedicata al quinto anniversario della morte dell’artista Mario Zelinotti e prima del ponte del Primo Maggio.
Vetri rotti e imbrattati con della vernice spray rossa è ciò che i custodi hanno trovato, due giorni fa, quando hanno chiamato i carabinieri.
Uno dei vetri è stato infranto probabilmente perché recava la firma di uno degli autori dello scempio, probabilmente chiamato “Paolo”, poiché le prime tre lettere “Pao…” sono ancora leggibili. Ma si tratta comunque di un’ipotesi.
Infatti, le forze dell’ordine stanno ancora indagando, su questo episodio e sulla possibilità di collegarlo alla stessa mano responsabile di atti di deturpamento e distruzione già verificatisi in passato, i quali, tuttavia, non avevano raggiunto questi livelli, che oggi vediamo.
Dura la condanna dei gestori del teatro - l’associazione Artemista – che si sono appellati alla collaborazione dei cittadini e della BCC Colli Albani (presente all’omaggio a Zelinotti), affinché segnalino qualunque movimento sospetto o stranezza avessero notato: «Artemista vi invita a solidarizzare e a collaborare con il teatro. La città di Marino ha dimostrato la voglia di partecipare e quindi di essere libera. La Sala Teatro è un patrimonio di tutta la comunità: non saranno atti di violenza come questi a spaventarci».
Quest’appello accorato ai cittadini nasce per difendere il valore dell’arte e della cultura, in nome del decoro urbano e della civiltà, ma anche per il sospetto che qualche facinoroso voglia boicottare le attività culturali dello “scatolone”, riaperto dopo 30 anni – nel 2017 – e alla sua prima stagione.