“Ho rubato la marmellata – Vita di un artista politicamente scorretto”

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03/12/2018   20:05

“Ho rubato la marmellata – Vita di un artista politicamente scorretto”, di Gioia Magrini e Roberto Meddi, il documentario dedicato all’artista Remo Remotti, verrà presentato il 5 dicembre alle ore 16:30 in occasione di ‘Più libri Più liberi’ nella suggestiva location ‘La Nuvola’, all’Eur (Roma).
Il film è un divertente e profondo affresco, vivido di emozioni e suggestioni, che racconta la vita di un artista e un uomo straordinario: Remo Remotti, scomparso il 21 giugno 2015. L’Artista, eclettico e irriverente, ha declinato il suo estro tra pittura, teatro, cinema, letteratura e musica, fino a diventare alla fine della sua lunga vita idolo underground dei giovani, realizzando spettacoli in teatri off e centri sociali in cui declamava i suoi monologhi in bilico fra volgarità, follia, sfida alla morale comune, e ricerca spirituale del senso della vita.
Nel documentario, prodotto da Ruvido Produzioni in associazione con “Istituto Luce Cinecittà”, che ne cura la distribuzione, i ricordi personali di Remotti, tratti da filmati realizzati da Roberto Meddi nel corso degli anni, si inseriscono le testimonianze dello scrittore Michele Serra, del critico d’arte Gianluca Marziani, del drammaturgo e regista Giampiero Solari, dell’attore e regista Massimiliano Bruno, nonché di quelle della moglie di Remotti, Luisa Pistoia, e della figlia Federica.

Così il racconto dei 90 anni di Remotti fonde inediti e intensi momenti, aneddoti, ricordi, spunti di riflessione, stralci dei suoi spettacoli teatrali e concerti live, provocazioni e materiali d’archivio custoditi dall’Istituto Luce. Ecco perché quest’opera ha anche il pregio di offrire allo spettatore una immersione originale in tutto il Novecento riletto nella lente particolare dell’Artista che vive quell’atmosfera storica ed in essa tesse la sua personale storia professionale e umana, affermandosi un uomo di spettacolo fuori dagli schemi, generoso e appassionato della vita di cui amava scoprire i paradossi. Attraverso un ritmo ben articolato, a tratti commovente a tratti dissacrante come solo l’Artista sapeva essere, corrono davanti ai nostri occhi gli anni della sua gioventù vissuta nel periodo del fascismo fino agli anni Duemila, per poi assistere a come, nel nuovo millennio, Remotti abbia conosciuto una fama da star underground conquistando il pubblico dei giovanissimi.

Noto al pubblico del cinema per le sue apparizioni folgoranti nei film di Nanni Moretti, Remo Remotti ha lavorato con Bellocchio, Scola, Loy, Verdone, Massimiliano Bruno e Francis Ford Coppola. Ma è stato anche un poeta comico e spiazzante i cui monologhi e canzoni sono mandati tutt’ora a memoria da schiere di ragazzi. Le sue performance e le sue opere visive hanno affiancato Mambor, Fontana, Vedova, Manzoni. Ma forse, come lui stesso dice, quello che di più lo rappresenta nell’originalità del suo vasto lato artistico è lo spirito tagliente e brillante dei suoi paradossi con cui ancora oggi strappa risate fragorose che spiegano il senso dell’esistenza e di una felice, amorosa ricerca interiore.
Il documentario non tradisce le aspettative, è un omaggio a uno degli uomini di spettacolo più generosi degli ultimi cent’anni, capace di incarnare Sigmund Freud e Babbo Natale con uguale, assoluta credibilità e autorevolezza.
«Io non mi considero un’eccezione. Ho fatto quello che ho sentito senza chiedere niente a nessuno. Se vuoi essere libero non c’è epoca o latitudine che tenga» questo amava dire, ecco perché si potrebbe indovinare che la presentazione del prossimo 5 dicembre, nel contesto di ‘Più libri Più liberi’ all’interno della Nuvola, eterea prova di un sogno anticonformista firmato Fuksas, gli piacerebbe.
 


Alessandra Battaglia