Quando anche il teatro e' dalla parte delle donne

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28/12/2018   21:16

Il tema della violenza di genere è un argomento di stringente attualità che affrontato fuori da luoghi comuni ed arricchito dalla valenza culturale del teatro trova una modalità efficace che solleva solidarietà e desiderio di scendere in campo per sostenere tutte le donne di ogni latitudine e di tutti i tempi. E' così anche per Marina Cicerchia che, con entusiasmo e soddisfazione, ci racconta la sua prima esperienza sul palco come interprete di un testo intenso scritto dal giornalista Aldo Cazzullo.
A guidarla in questa coinvolgente avventura, occasione di crescita e confronto per calarsi nei panni di un'altra, una donna così diversa ma così simile ad ognuna di noi, per desideri, aspirazioni e sogni infranti, c'è Poerio Lulli della compagnia teatrale prenestina 'Allegra Brigata'. L'occasione è la riproposizione de 'Il vento caldo della speranza', un libero adattamento teatrale di sensibilizzazione dedicato al tema della violenza sulle donne andato in scena sabato 15 dicembre presso l'auditorium 'Giovanni Pierluigi' a Palestrina.

Marina, come è nata la tua partecipazione allo spettacolo?
"Mi è sempre piaciuta la lettura espressiva e il teatro. Ad un certo punto ho deciso che avevo bisogno di mettermi alla prova. Senza pensarci troppo, mi sono messa in contatto con l'associazione culturale 'L'Allegra Brigata' contattando il suo presidente, Poerio Lulli. Dopo qualche tempo, sono stata invitata alla presentazione del progetto 'Il vento caldo della speranza'. Ho ascoltato con interesse quell'argomento che, da sempre, mi è stato a cuore: la violenza di genere. Così ho deciso senza indugio, anzi con grande onore, di far parte del progetto!"

E come è stata questa esperienza?
"Il progetto ha visto coinvolte in scena tutte donne, regista compresa: la bravissima Fabiana Bonanni. Tutte storie di violenza efferata. Si snodavano tra varie epoche: da Artemisia Gentileschi a Desdemona, fino ad arrivare ai tempi nostri. Ho amato sin da subito il mio personaggio! Ho recitato e studiato un copione durissimo nel linguaggio e violento per i continui soprusi che questa donna ha dovuto sopportare."

Quali aspetti del tuo personaggio hai apprezzato di più?
"Ho amato questo personaggio specie quando decide di dire 'Basta!'. Per amore di suo figlio, lei diviene una leonessa: screditerà, denuncerà, esorcizzerà il 'suo uomo'. Il mio copione porta la firma autorevole di un giornalista di spicco: Aldo Cazzullo ed è tratto dal suo libro intitolato 'Le donne erediteranno la terra'."

Quali emozioni hai vissuto nel prepararti ad interpretare il tuo ruolo in ragione dell'obiettivo: rivolgersi a tutte le forme di abuso e sopraffazione di cui le donne sono vittime e incitarle, ovunque siano, a dire 'Basta'?"
"E' stata un'esperienza molto travolgente, la mia partecipazione è stata completa, per me, poi è stato un vero esordio: mai prima d' ora mi sono cimentata davanti a un pubblico. Non ho sentito più lo stacco tra personaggio e interprete, ho preso quella donna su di me. Ho sentito la sua vocazione nella mia voce, il suo urlo di dolore era il mio."

Lo spettacolo era stato realizzato in occasione della ricorrenza del 25 Novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, data simbolica scelta in ricordo dell’assassinio avvenuto nel 1960, nella Repubblica Domenicana, ai danni delle tre sorelle Mirabal, torturate e strangolate per la loro opposizione alla dittatura trentennale di Rafael Leonidas Trujillo. Dopo quella giornata c'è stata poi la successiva replica, il 15 dicembre scorso, sempre nell'Auditorium prenestino. Marina, nel nuovo anno pensi che ci sarà un seguito?
"Spero caldamente che ci sarà un seguito, è giusto informare le donne che 'dall'inferno si può uscire'!"


Alessandra Battaglia