Palestrina, in 10 ‘sfiduciano’ il sindaco De Angelis

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24/02/2019   10:47

E’ partito il conto alla rovescia che vede protagonista il sindaco di Palestrina Adolfo De Angelis. Quando mancano pochissimi mesi alla naturale conclusione del mandato che, in ogni caso, sarebbe terminato con le elezioni a maggio prossimo, la gran parte della compagine politica muove contro il primo cittadino, protocollando, nella mattinata di giovedì 21 febbraio scorso, una mozione di sfiducia. Il documento reca le firme di ben dieci consiglieri sul totale di sedici.

A firmare e protocollare per primi il documento di sfiducia sono stati i consiglieri comunali Andrea Saladino, del M5S, e Giuseppe Pizziconi, di Adesso Noi. Successivamente, nel volgere di poco tempo, alle loro due firme si sono aggiunte anche quelle di altri otto consiglieri. Risultano infatti in calce al documento anche le firme apposte da Enrico Proietti e Duilio Braghese, esponenti di Palestrina Popolare, quelle di Tiziano Stazi e Roberta Cubeddu, entrambi dell’Udc. Ai sei seguono poi altri tre consiglieri che, pur facendo parte dello stesso Partito Democratico del Sindaco, hanno sottoscritto la sfiducia. Si tratta di Laura Notarnicola, Lino Sabelli e Igino Macchi. A tutti loro si somma la firma di Massimo Guerrini, appartenente al partito di Forza Italia –Eccoci.

Così la notizia corre e rimbalza tra i commenti dei cittadini, scatta anche il countdown. Infatti, come stabilisce la norma 57 dello Statuto Comunale, “la mozione di sfiducia, sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri assegnati, senza computare a tal fine il Sindaco, deve essere motivata, anche con riferimento al solo venire meno della maggioranza consiliare, ed è messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta dalla sua presentazione”.

Ma quali sono le motivazioni su cui si fonda questo atto? Si legge nel documento: “In 5 anni questa amministrazione non ha fatto nulla per riqualificare la città di Palestrina. Una Giunta immobile che, di fatto, ha reso nullo il dibattito nel Consiglio Comunale e dove il Sindaco non ha mai dato seguito alle proposte della minoranza, benché fossero state approvate dal Consiglio. Troppi ritardi e silenzi su vicende e appalti. Ancora attendiamo chiarimenti sulle gravi dichiarazioni dell’ex segretario comunale, sul Parcheggio multipiano, sulla scuola in Viale della Vittoria, sul PalaIaia, sugli affidamenti diretti dei servizi e del patrimonio pubblico”.

A fronte di ciò, sottoscrivono i dieci consiglieri: “Questa Amministrazione si è dimostrata incapace di gestire l’attività quotidiana, non ha fatto nulla per evitare l’impoverimento sociale e culturale di Palestrina, non è nemmeno riuscita a garantire un minimo di servizio bibliotecario e la difesa del suo patrimonio librario; non ha saputo gestire le emergenze, vedi il crollo della palazzina nel centro storico, l’interruzione della strada di via Barberini, solo per citare i più recenti”.

E per concludere i firmatari del documento, protocollato il 21 febbraio scorso, non hanno risparmiato di qualificare così lo stile tenuto durante il mandato comunale: “In ultimo non ci ha evitato nemmeno lo squallido spettacolo di liti personali tra due fazioni politiche nella stessa maggioranza, che hanno condizionato la vita di Palestrina. Decretare la morte ufficiale di questa pessima esperienza politica ci permetterà di evitare gli ultimi colpi di coda di una giunta delegittimata e senza maggioranza, ormai a pochi mesi dalle nuove elezioni”.

Mentre trascorrono questi 20 giorni entro cui il presidente del consiglio comunale Emiliano Fatello ha tempo per convocare l’assise comunale, i movimenti politici si intensificano dentro e fuori Palazzo Verzetti e la cittadinanza assiste alla vicenda lanciandosi nei più svariati pronostici.

Sono in molti a sostenere che l’epilogo anticipato sarebbe alle porte, soprattutto visto che a breve ci saranno anche le elezioni. Ma, tra i tanti, c’è anche chi non esclude i fin troppo classici cambi di rotta dell’ultimo secondo che potrebbero ribaltare tutto. Intanto i vari candidati a sindaco, in attesa della data della conclusione naturale del mandato, sono in piena campagna elettorale. 


Alessandra Battaglia