Marino, dopo 3 anni dalle promesse del Sindaco Colizza, il Parco dell'Acquasanta è nuovamente abbandonato

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19/03/2019   15:58

 Il Parco dell’Acquasanta oggi versa in completo stato d’abbandono. Dopo tre anni e le promesse dell’Assessore ai Lavori pubblici e del Sindaco Colizza, nulla è cambiato dopo l’intervento del Parco Regionale dei Castelli Romani.?Era il 2016 quando il Parco regionale dei Castelli Romani, nell’ambito del progetto APQ7 n. 39 - “le vie d’acqua nel Parco regionale dei Castelli Romani, per il recupero di sentieri naturali, sorgenti e fontanili”- stanziò 60.000€ per la riqualificazione del Parco dell’Acquasanta di Marino. Un’area d’immenso valore culturale e archeologico per la città. Il santuario eretto nell'area è uno dei luoghi di culto più antichi di Marino.
L'immagine della Madonna qui custodita risalirebbe al VI secolo, anche se la prima attestazione storica certa di una particolare venerazione dell' immagine della Madonna in questo luogo risale alla fine del Duecento, quando san Bonaventura da Bagnoregio, allora cardinale vescovo della diocesi suburbicaria di Albano, si recò in visita al borgo dell'Acquasanta. Il santuario venne costruito attorno all'edicola mariana alla metà del Cinquecento, e restaurato nelle forme attuali con l'aggiunta del pronao neoclassico ad opera dell'architetto Matteo Lovatti all'inizio dell'Ottocento. Negli anni Ottanta del Novecento il santuario e soprattutto l'immagine sono stati oggetto di restauro e studi ad opera dell'architetto Vincenzo Antonelli.
Parte del santuario è scavata nella viva roccia di peperino. Sulla parete destra, rimuovendo l'intonaco, è stato rinvenuto un canale scavato in epoca antica in servizio ad una grotta vicina, probabilmente un santuario romano o addirittura pre-romano dedicato alla dea indigena Ferentina (si tenga presente che il vicino bosco di Marino si chiama Bosco Ferentano).
Il Santissimo Crocifisso di Marino fu custodito inizialmente nel santuario (altare laterale a sinistra) prima di essere trasportato nella chiesa della Santissima Trinità nel 1637. Del Parco dell’Acquasanta fa perte la Torre d’Ammonte - Databile al XIV secolo, apparterrebbe perciò al complesso difensivo allestito da Giordano Orsini nella seconda metà del Trecento - gravemente danneggiata, rischia di crollare da un momento all’altro. Molto caro ai marinesi è anche il “Fontanile d’Ammonte”, fontanile pubblico utilizzato fino all’inizio del XX secolo per la pulizia del bucato adiacente. Oggi, a distanza di tre anni, siamo tornati a visitare il Parco e abbiamo potuto constatarne con grande amarezza il completo stato di abbandono; dopo la foto che il Sindaco si fece con il Presidente del Parco, i guardia parco e Tammaro, nulla più. Il Parco Regionale dei Castelli Romani intervenne in un primo momento riqualificando l’area:” L’intervento è stato pensato, dichiarò il commissario straordinario del Parco,  “con l’obiettivo di restituire alla comunità un’area verde molto interessante dal punto di vista naturalistico e storico-ambientale caduta nel degrado nel corso degli ultimi anni. Il proposito è quello di ripristinare  il sentiero che dal Santuario dell’Acqua Santa collegherà di nuovo il centro storico della città con le antiche cave di peperino, lungo un percorso in cui si notano, tra l’altro, le stratificazioni  e i banchi consolidati  della caratteristica pietra locale, frutto delle eruzioni del Vulcano Laziale iniziate circa 600.000 anni fa e terminate 20.000 anni or sono”. In effetti nei primi mesi del 2017 il Parco dell’Acquasanta fu pulito e reso di nuovo fruibile dai cittadini con la promessa che l’Amministrazione avrebbe continuato l’opera di mantenimento, Adolfo Tammarro, Assessore ai lavori pubblici, in visita con il Sindaco Carlo Colizza dichiaro:” Ringraziamo i vertici del Parco per l’avvio di questi importantissimi lavori di pulizia e ripristino – ha dichiarato l’Assessore Tammaro – grazie ad essi sarà di nuovo possibile percorrere a piedi il sentiero che porta alla Stazione e l’area tornerà ad essere fruibile. Potremmo anche ipotizzare piccoli spettacoli estivi nell’area delle cave di peperino completamente bonificate dopo l’incendio di quest’estate”; ma dopo le foto di rito il Parco dell’Acquasanta fu di nuovo abbandonato a se stesso come dimostrano le foto che ci restano adesso. Negli anni i comitati di quartiere riuscirono, con molta fatica, a custodire e preservare l’area, ma senza un piano di riqualificazione e senza aiuto sostanziale dell’Amministrazione, gli sforzi di molti cittadini e volontari, viene vanificato nell'indifferenza di una promessa non mantenuta.


Gianni Alfonsi e Giuseppina Brandonisio