L'AGRI difende l'Italpol sotto la lente del Senatore Laforgia

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21/03/2019   20:35

In riferimento all’interrogazione parlamentare del Senatore Laforgia ai Ministri dell’interno e dello sviluppo economico pubblicato il 5 marzo 2019 nella seduta numero 96 in cui l’interrogante portava all’attenzione l’Italpol e che domandava ai citati ministri rispettivamente (all’Interno) “se non intendesse avviare l’istruttoria per la revoca delle autorizzazioni di pubblica sicurezza all’Italpol e alle altre società dei fratelli Gravina (ai sensi degli articoli 10 e 11 del testo unico di pubblica sicurezza di cui al regio decreto n. 773 del 1931 e successive modifiche e integrazioni;) e al Ministro dello sviluppo economico se fosse a conoscenza dell’esito della procedura istruttoria dell’AGCOM su l’Italpol,

Riceviamo e pubblichiamo la seguente comunicazione da parte dell’A.G.R.I. a firma del suo presidente Massimo Raffi.

La scrivente A.G.R.I. - Associazione Guardie Riunite d’Italia è da sempre impegnata nella tutela delle guardie particolari giurate nostre iscritte, impegnandosi in un opera di analisi e confronto con chiunque dimostri interesse per la causa e per il settore di riferimento. Nel corso della nostra attività abbiamo sollevato problematiche lavorative alle autorità competenti, così come numerosi esposti alla Procura della Repubblica, riconoscendo l’autonomia pubblica e il loro ruolo nel contesto giuridico Italiano. Il settore della vigilanza privata italiana è interessata da una forte speculazione imprenditoriale e capitalistica che ne ha indebolito, nel corso dell’ultimo decennio, sia la valenza sociale e sia l’evoluzione tecnica necessaria a soddisfare le richieste di sicurezza dal privato cittadino.

E’ alquanto evidente la fortissima contrazione del mercato della sicurezza privata e armata avuta a causa di nuovi attori economici, quali network e holding, che attraverso il sub appalto e/o l’affiliazione, permettono il dumping economico e sociale con il susseguente sbilanciamento della competitività e l’intaccamento degli interessi di tutti i suoi operatori. Inevitabile, pertanto, che le imprese del settore attuino le migliori strategie possibili per controbattere questa supremazia capitalistica e finanziaria di queste società, continuando a garantire la qualità del servizio offerto e i livelli occupazionali. Strategie che rientrano sotto la lente dell’autorità garante per la concorrenza e il mercato (AGCM) che nella sua autonomia verifica la regolarità dei meccanismi operativi e l’acquisizione di posizioni dominanti. La nostra perplessità, invece, nasce dall’intervento combinato del giornalismo d’inchiesta e del lavoro parlamentare di alcuni esponenti dell’attuale legislatura che, anziché denunciare il sistema viziato, sbilanciato, sviano l’attenzione pubblica verso questioni particolaristiche e sul radicamento sociale dell’azione economica di alcune aziende.

E’ il caso dell’interrogazione parlamentare del Senatore Laforgia, membro del “Gruppo misto” (liberi e uguali) che solleva perplessità sull’onorabilità dell’istituto di vigilanza Italpol srl, chiedendo addirittura la revoca delle autorizzazioni di pubblica sicurezza ai sensi degli articoli 10 e 11 del T,u.l.p.s. Viene legittimo chiedersi come i rapporti e i vincoli sociali di un istituto di vigilanza possano determinare irregolarità in un sistema complessivamente illecito, con istituti al di fuori delle regole imposte dalle norme di settore e violazioni, proprio della pubblica amministrazione, del codice degli appalti. Ci viene allora spontaneo chiedersi se non ci sia in atto un conflitto multidimensionale di coinvolgimenti a salvaguardia di interessi particolaristici? Questa associazione si impegna a vigilare sul corretto andamento delle procedure e sull’autonomia delle autorità, controbattendo nelle sedi giudiziarie qualsiasi interesse contrario alla libera impresa, alla legittima azione dei rapporti sociali, alla salvaguardia degli interessi occupazionali dei propri iscritti e delle guardie particolari giurate italiane.