Marino, Giulio Santarelli:« Il Divino Amore non è ancora al sicuro»

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07/04/2019   11:44

«La sospensione della lottizzazione del Dvino Amore della Giunta 5 Stelle sono importanti ma non sufficienti, né il loro annullamento è garantito dalla legge che amplia i vincoli del Parco dell’Appia Antica». È quanto dichiarato nel suo applaudito intervento l’On. Giulio Santarelli durate il Convegno di ieri  promosso da Italia Nostra e dal Comune di Marino. La preoccupazione espressa da Santarelli è che Parnasi e la Destra debbano attendere pazientemente che, tra due anni, quando si andrà al voto, il Movimento 5 Stelle sia sconfitto da una larga alleanza di Centro Destra a trazione leghista. «Il teorema di Parnasi - prosegue Santarelli - , consistente nell’acquistare aree agricole e con vincoli paesaggistici archeologici o ambientali e ottenere da politici e tecnici compiacenti le varianti ai piani regolatori per renderle edificabili, sarà sconfitto solo con la revoca di quella lottizzazione e non solo con la loro sospensione». ?La politica non può attendere che siano i magistrati a impedire lo scempio del territorio operato a Marino con le delibere del 3 agosto 2011 con le quali vennero approvate le lottizzazioni di Mugilla, Divino Amore e Mazzamagna con la stessa tecnica che è emersa per lo stadio della Roma a Tor di Valle.
Lottizzazioni che erano vietate non solo dal Piano Regolatore di Marino, ma erano in aperto contrasto con i vincoli del Piano Territoriale Generale della Provincia che erano entrati in vigore nel marzo del 2010 con la pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione.
Santarelli ha poi ricordato che il Piano regolatore del 2000 venne annullato dal TAR del Lazio nel 2002 per la violazioni di due leggi regionali: L.R. 72/75 che poneva un tetto massimo alla espansione dei Comuni del 30% (ricordiamo che Marino arriva al 64%) e la L.R. 28/80 sul recupero dell’abusivismo edilizio che imponeva la perimetrazione dei nuclei abusivi da approvare con variante speciale da inserire sul Piano Regolatore.
«In passato - conclude Santarelli - la Giunta regionale, per la violazione di queste due leggi, bocciò il Piano Regolatore di Ariccia.