Lorenzo Tugnoli, il fotografo italiano che ha vinto il Pulitzer

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16/04/2019   15:45

Tugnoli nasce a Ravenna, vive a Beirut e lavora come freelance. Le foto che gli sono valse il premio sono state scattate in Yemen, in quello che ha definito uno dei lavori più difficili della sua carriera. Dopo gli studi al liceo scientifico e all’università di Bologna, si è trasferito in Afghanistan – a Kabul – e ha iniziato a lavorare a fianco di alcuni fotografi di fama internazionale. Nel 2014 ha pubblicato insieme alla scrittrice Francesca Recchia Il piccolo libro di Kabul, incentrato sulla vita di tutti i giorni degli artisti che vivono nella capitale. Nel 2015 si è trasferito a Beirut, in Libano. Da allora, quella è diventata la sua base.

La storia del servizio in Yemen
Tugnoli ha raccontato la sua esperienza come fotografo e la storia dietro al suo servizio in Yemen – dove dal 2011 si combatte una guerra civile fomentata da Arabia Saudita e Iran – in un’intervista al British Journal of Photography, pubblicata in occasione dell’annuncio dei vincitori del World Press Photo. Il fotoreporter ha detto che gli ostacoli più grandi sono stati due: la situazione di conflittualità, che costituisce di per sé un pericolo, e il poco tempo a disposizione. “Ricordo che dopo lunghe trattative, ci hanno permesso di andare ad Hodeidah [ndr. la quarta città dello Yemen] ma solo per qualche giorno. Guardo le foto che ho scattato al porto e penso: sono stato lì solo mezz’ora”.

Per completare il lavoro, Tugnoli è dovuto tornare in Yemen una seconda volta. In quel caso, insieme a lui non c’era Sudarsan Raghavan, il corrispondente del Washington Post al Cairo, che lo aveva accompagnato nel primo viaggio, ed è stato costretto ad affidarsi a fotografi e guide locali. “Avevo sempre l’impressione che stessero rischiando più di me”, ha detto Tugnoli. “Se un giornalista di un famoso quotidiano viene sequestrato tutti lo vengono a sapere. Ma questo non vale per i fotografi locali. E loro devono continuare a vivere in quel paese anche dopo il lavoro”.