“Accento Teatro” domenica ospita “Due” di David Marzi
Andrà in scena domenica 9 giugno, alle ore 18:00, presso il teatro “Accento Teatro” (in via Gustavo Bianchi 12° a Roma), lo spettacolo dal titolo “DUE”. La piece porta la firma per regia e musiche di David Marzi che interpreta anche uno dei due protagonisti. Con lui sul palco c’è l’attrice Stefania Paternò. In un intenso scambio di battute sintetizzano lo spettacolo.
In scena c’è un gioco molto particolare che metterà a dura prova-sentimentale e non- la coppia di artisti che interpreta “Due” con divergenze simili a quelle di tanti altri fidanzati. Temperamenti diversi: lei è pratica e al passo coi tempi; lui, vive alla giornata e. A cementare la loro unione c’è la musica. Tutto l’intreccio portato in scena una interessante altalena di emozioni che girano intorno all’interrogativo su cui ci si arrovella da sempre: esiste l'anima gemella? La coppia ovviamente ha pareri diversi anche su questo. Uno dei due, romantico e naif, crede certamente si, mentre l’altro, realista, è convinto che più persone sono potenzialmente giuste per ciascuno di noi, nelle varie relazioni che si susseguono ci lasceranno qualcosa in positivo o in negativo. Magari la verità è che se ognuno sceglie di impegnarsi giorno per giorno allora davvero la relazione può durare per tutta la vita o, viceversa, se non ci si impegna insieme, anche un’unione perfetta si trasforma in una fugace avventura.
David e Stefania, da cosa prende spunto lo spettacolo?
«Tutto nasce perché i due si chiedono se esiste l’anima gemella. Per gioco i protagonisti decidono di scandagliare tutte le fasi che una coppia affronta, per cercare di capire se davvero vale la pena lottare per mantenere viva quell'unione o lasciarla andare per sempre. Inizia così una tragicomica giostra di canzoni: si alternano undici brani di ogni stile musicale per interpretare casi e situazioni. Tra battute e gag, i due protagonisti però perdono l'orientamento, fino a non distinguere più il confine tra il gioco e la realtà, tra il loro rapporto e le altre storie. Ecco che finiscono per mettere in discussione tutta la loro relazione fino ad un epilogo totalmente inaspettato».
Stefania, quindi al di là del gioco, tutto è un pretesto per andare oltre?
«Si, in pratica questo spettacolo si va oltre, si va dentro le storie di ognuno di noi. Questo spunto ci fa vivere un gioco in prima persone, perché non è tanto un recitare tra personaggi ma piuttosto una sperimentazione per gli attori stessi che coinvolge il pubblico. La particolarità di ‘Due’ è proprio questa magica dimensione meta-teatrale che portiamo a contatto con gli spettatori i quali, come pubblico, vengono coinvolti in prima persona».
Quali scelte avete fatto per creare questa suggestione meta-teatrale?
«Abbiamo voluto dare una verosimiglianza ai due caratteri tentando di mantenere la maggior aderenza possibile con gli interpreti. Il pubblico, a tratti, ha davvero la sensazione che ogni litigio o gag, travalichi la quarta parete per entrare in una dimensione quotidiana. Ride e piange con noi perché si riconosce nelle nostre difficoltà o esaltazioni grazie alla percezione di spiare una coppia dal buco della serratura».
David, quindi con un gioco avete analizzato la materia inafferrabile dei sentimenti?
«Si, però attraverso uno specchio profondamente autoironico e cinico che non fa sconti a nessuno. Si parte dalla domanda sull'anima gemella, ma oltre questo quesito iniziale, nel racconto emergono via via tanti altri profondi interrogativi: si può star bene con una persona se non si sta bene da soli? Si può superare un capitolo della relazione con un partner e aprirne un altro restando comunque insieme? Che ruolo può avere la capacità di perdonare?».
David e Stefania, qual è stato l’aspetto più stimolante per voi?
«Dal nostro punto di vista, è stato interessante ma anche impegnativo lavorare a questo spettacolo perché ha richiesto di abbandonare schemi e clichè e metterci in gioco come individui prima ancora che come attori. Spogliarci in un certo senso di tutte le protezioni e scegliere di mostrarci per quello che siamo: spaventati, incompiuti ma anche, proprio per questo, straordinariamente umani».
Gli attori David Marzi e Stefania Paternò vi aspettano a teatro per regalarvi le emozioni di un’analisti autoironica sui rapporti di coppia, i paradossi e il potere dei sentimenti.
Alessandra Battaglia