Cave rielegge Angelo Lupi

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28/05/2019   15:25

L’atmosfera vissuta in preparazione delle elezioni Amministrative del Comune di Cave era stata vivace e non aveva escluso l’arrivo di qualche colpo di scena. In lizza c’era un trio di sfidanti candidati alla carica di sindaco: Angelo Lupi-il sindaco uscente, Massimo Umbertini-che aveva amministrato la città prima di Lupi e Pino Mancini. Alla fine però i cittadini di Cave hanno espresso la loro volontà dando evidentemente una valutazione positiva all’operato appena svolto dall’amministrazione guidata da Lupi.

Questa volontà si stava esprimendo fin dalle prime proiezioni, quando, già intorno alle 15,30 di lunedì, si stava delineando un significativo vantaggio di Lupi che si attestava (a quell’ora) attorno al 65% (982 voti). Seguivano i candidati Mancini (576) ed Umbertini (461).

Nei risultati conclusivi in effetti queste previsioni si sono consolidate e non solo rispetto al vincitore, perché se Lupi ha raggiunto quota 2.898 voti, poi il candidato Mancini ha totalizzato ben 1.788 voti mentre Umbertini ha conquistato 1.525 voti creando, inizialmente e, fino allo stacco decisivo fatto da Lupi, un avvincente testa a testa tra i tre.

A confrontarsi erano la lista Cave Città Bene Comune che ha sostenuto Lupi, Lega Salvini Premier- Civiche che proponeva Giuseppino Mancini, e Essere Cave a supporto di Umbertini.

Certo, volendo fare delle considerazioni, è chiaro che la cittadina si è voluta affidare di nuovo alla gestione capitanata da Angelo Lupi, dando ancora fiducia al sindaco uscente che è comunque forte di aver raggiunto un ben 46,7 %. Una scelta –quella dei cittadini di Cave- che si indovina misurata da una valutazione concreta che gli elettori avranno potuto soppesare forse non tanto in base alle così dette “promesse elettorali” ma facendo concreti riscontri con la realtà di quanto precedentemente promesso e poi realmente fatto. Una scelta che di certo consolida l’operato di chi ha amministrato e riparte sicuro per realizzare con continuità tanto ancora altro.

Un numero interessante su cui riflettere per trarne valutazioni significative ed importanti può essere lo stacco di 1.110 voti tra Lupi e Mancini. Altra cifra da tener bene a mente è 1.373: sono questi i voti che distanziano Umbertini da Lupi ed hanno permesso a quest’ultimo di arrivare primo. In generale, per avere un quadro completo, il vincitore, riconfermato in carica alla guida di Cave, e forte di una vittoria che lascia l’avversario più prossimo lontano di ben 1.373 voti, si confronta con un totale di voti (3.313) che i concittadini hanno preferito assegnare agli altri due candidati. Si tratta di un numero (3.313) che esprime la somma di peso politico di due candidati (Umbertini e Mancini) che insieme arrivano a superare le preferenze assegnate a Lupi di soli 415 voti. Insomma, come dire che, addirittura pure sommando i voti dei due sconfitti, la distanza con il vincitore arriverebbe comunque ad un numero non così considerevole.

Altre valutazioni sono da trarre anche pensando alla elevata percentuale di cittadini recatisi alle urne: 74,88 %. Questo elemento suggerisce grande interesse da parte dei concittadini per la tornata elettorale appena conclusa.

Alla luce della storia politica di Cave una riflessione non scontata ci riporta a quando, nel 2014, la lista civica“ Con Cave Bene Comune” aveva raccolto oltre il 40% dei suffragi. Questo 40% inquadrato nella realtà cittadina di Cave, che conta meno di 15 mila abitanti, e presentava tre liste in competizione, aveva all’epoca rappresentato una vittoria piena.

Cave, da sempre votata a destra, forse aveva mostrato un equilibrio politico in fase di cambiamento, una svolta però non eccessiva se si osserva che il centrodestra non solo ancora esiste ma ha una sua accesa componente. Questa forza però, se analizzata dall’interno, mostra, ragionando al livello nazionale, il vero cambio di rotta perché alcuni osservatori sottolineano delle differenze nei nuovi ed emergenti rapporti di forza. Certo nella dimensione locale, spesso fa fede proprio la persona, non tanto il riferimento più o meno marcato ad una corrente politica. In ogni caso le due alternative al sindaco Angelo Lupi non hanno convinto i cittadini, probabilmente al di là della componente politica visto che le opzioni offrivano anche formazioni con nutrita componente civica. La Lega che, come avversario, nel supportare Pino Mancini, poteva rappresentare davvero uno scontro duro, specie se si pensa all’escalation nazionale del fenomeno Lega-Salvini, di fatto non ha avuto la forza di convincere pienamente gli elettori. Non ha avuto mordente sufficiente neanche la ri-candidatura di Massimo Umbertini che, in trascorse tornate elettorali, aveva in squadra lo stesso Lupi ed aveva amministrato in passato la città.

L’ultimo dato su cui riflettere, in particolare per valutare la capacità di gestire la cosa pubblica con ampio margine decisionale da parte del Sindaco Lupi, riguarda i seggi assegnati a ciascuno dei candidati sindaci: sono 3 per Mancini, 2 per Umbertini e ben 11 per Lupi. 


Alessandra Battaglia