Cinema&Libri 23 Agosto ore 20.00 presso lo schermo Tevere presentazione di “Il traditore della mafia”

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22/08/2019   15:35

A colloquio con l’autore Tonino Rossi presidente della Federazione Unitaria Scrittori Italiani

Letture a cura di:
Virna Zorzan
Matteo Fasanella
Fabio Morici

Il maxi processo di Palermo, l’infinito dibattimento che vide alla sbarra oltre 400 mafiosi, si concluse con 19 ergastoli e oltre 2665 anni di condanna, colpendo i vertici di Cosa Nostra, fino ai più semplici fiancheggiatori. Alla base del gigantesco dispositivo giudiziario elaborato dai giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e dagli altri magistrati del pool, ci sono le rivelazioni di un solo uomo, il più famoso pentito della storia italiana: Tommaso Buscetta. “Il Traditore della Mafia” racconta la lunga testimonianza che l’autorevole padrino di Porta Nuova fece a Falcone e Bruschini nel suo racconto è bravissimo a ricostruire con attenzione il lato umano del suo protagonista, a mostrare i suoi dubbi, il cammino da una convinzione ad un cambiamento, la volontà di liberarsi e tenere al sicuro i suoi figli. Bruschini ha scelto di entrare nella sua sfera più intima e quotidiana, presentandoci il “boss dei due mondi” come padre, amante e marito.

Buscetta è stato accusato dai suoi compagni di aver tradito Cosa Nostra, e il romanzo ci fa capire “perché” lui non si considera un traditore, ma l’ultimo degli uomini d’onore, accusando i viddani di Totò Riina, di essere loro i veri traditori dello spirito mafioso. Nel tentativo di neutralizzarlo (perché temevano che il suo carisma avrebbe potuto coalizzare i mafiosi scappati), i corleonesi gli massacrarono i familiari: due figli, un fratello, cognati e nipoti, undici parenti in tutto. Grazie alla sua testimonianza, lo Stato finalmente poté comprende e riconosce per la prima volta il fenomeno mafioso. "Il traditore della mafia", è un libro che ha la forza della denuncia, e con il ritmo incalzante di un thriller ci fa entrare nell’atmosfera di quei terribili anni Ottanta che per molti versi non sono stati ancora del tutto decrittati. In definitiva “Il traditore della mafia”, è un libro che ha nello stesso tempo il pregio di far conoscere alle giovani generazioni (appassionandole) eventi del nostro recente passato che è di fondamentale importanza conoscere, ricordando i nostri uomini migliori e la passione per la giustizia e la verità che li ha mossi anche a rischio della vita, ma ha anche il pregio di far conoscere i falsi miti di una criminalità che promette il paradiso e ti offre soltanto l’inferno.