Da segretario di partito a candidato, Matteo Petronzi: "La mia esperienza sarà al servizio del bene comune"

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15/05/2019   17:46

Matteo Petronzi, prenestino classe 1978, oggi il giovane libero professionista laureato in architettura si candida come consigliere comunale nella lista Palestrina Popolare per approfondire una delle sue passioni.

Matteo, in quale settore, se venissi eletto consigliere, pensi che potresti meglio esprimerti e mettere a disposizione della Città di Palestrina le tue competenze?

“Il sociale, l’associazionismo e la cura del territorio e dell’ambiente sono i settori a cui mi sento più vicino sia per lavoro che svolgo sia per le passioni che ho coltivato fino ad ora. Il disegno industriale mi affascina così come tutto ciò che riguarda il design degli esterni: dall’arredo urbano ai parchi-gioco. In questi anni infatti, oltre alla mia professione nel campo, ho sempre cercato di collaborare anche con il Comune per dare spunti ed idee. C’è poi una cosa a cui tengo in modo particolare e per cui vorrei lavorare dando il massimo: il cimitero, per me è importante garantirne il decoro, la cura e garantirne funzionalità a tutti coloro che vi si recano in visita dei propri cari. Per la sua storia, anche archeologica, di antica villa romana, e per il valore simbolico e sacro è un luogo che merita davvero una speciale attenzione e professionalità nella manutenzione. Da sempre ho questo interesse, tanto è vero che ogni venerdì noi con Manuel facevamo un passaggio al cimitero, un semplice giro per vedere se era tutto a posto, se gli operatori avevano qualche esigenza, e lo dico anche in barba a chi ha fatto polemica su alcune circostanze. Quindi, dicevo, come consigliere mi occuperei del decoro urbano perché l’arredo urbano e la pulizia sono le cose più evidenti che il cittadino vede di Palestrina e, magari, vorrei individuare una serie di azioni per meglio valorizzare alcune aree destinate a bambini, giovani ed anziani”.

Oggi sei candidato consigliere, ma quando è iniziato il tuo percorso politico?

“Tutto è iniziato più di dieci anni fa, con la mia prima candidatura politica, sempre con Palestrina Popolare, era il secondo quinquennio del sindaco Rodolfo Lena con cui c’è una grande amicizia. Sono comunque rimasto in squadra nonostante poi sono stato tra i primi non eletti di quella tornata elettorale. In realtà quella esperienza mi ha preso molto perché ho apprezzato ancora di più, da non eletto, quel modo inclusivo di fare politica. Credo che una delle grandi doti di Rodolfo ma soprattutto di Manuel è proprio quel modo di tenere tutti molto legati e di non escludere nessuno, infatti noi siamo molto uniti ed è un gruppo che anno dopo anno si compatta e soprattutto si amplia. Quindi è così che nasce questa passione politica, conoscendo parallelamente Rodolfo e poi Manuel, diventando segretario del partito Palestrina Popolare, ruolo che ho ricoperto per dieci anni, maturando un’esperienza fatta dietro le quinte, organizzando, supportando la scelta dei candidati con cui c’è un continuo rapporto e poi seguendo gli incarichi che abbiamo espresso sia come assessori, consiglieri e vicesindaco proprio ultimamente. Questo perché il segretario è colui che mantiene i contatti sia con il sindaco sia con tutte le forze della maggioranza, è un bel ruolo perché hai modo di parlare con tutti non solo con quelli della tua squadra e, in molti casi, sei anche determinante su certe scelte”.

Quali sono le caratteristiche e le qualità del segretario di partito che hai maturato?

“Il segretario deve essere un bravo mediatore e soprattutto un bravo organizzatore, dando a tutti i candidati la stessa importanza perché è come se fossi il capitano della squadra sportiva che deve scendere in campo. In questo ruolo è importante motivare ciascuno dandogli un obiettivo per creare un servizio per la Città e quindi coordinare tutto e tutti per riuscire a portare alla vittoria del candidato sindaco”.

A proposito di candidato sindaco, cosa ti lega alla scelta di sostenere Manuel Magliocchetti?

“Oltre agli obiettivi ed alle idee comuni, abbiamo fatto un lungo percorso insieme da amici, conosco le sue qualità e so che sarà un ottimo sindaco. Insieme abbiamo costruito un progetto che non è nato solo per la campagna elettorale, è un progetto che ha radici lontane anni, anni in cui abbiamo sempre sognato e adesso lo potremmo mettere in campo. Ci tengo a sottolineare che oltre al valore del nostro progetto, anche il candidato sindaco non è preso a caso, è una scelta che si è costruita negli anni”.

Torniamo a te, Matteo, dopo la tua esperienza dietro le quinte come segretario del Partito Popolare, adesso come vivi il ritorno in primissima linea?

“E' un ritorno ma oggi è tutto molto più faticoso, devo ammetterlo; prima ero io a motivare gli altri, sono molto allenato in questo, adesso mi ritrovo ad applicare -di nuovo- quello che dico da 10 anni ai candidati ed è dura: c’è un cambio di responsabilità e poi ora ci metto effettivamente la faccia e mi trovo a dover parlare direttamente e continuamente con tante persone. Mi rendo conto di quanto sia anche complicato conciliare questo diverso impegno politico con il lavoro e tutto il resto. Però sono anche convinto che questo dover conciliare tutto è proprio il bello della politica, anche rinunciando a qualche spazio. Sono un romantico della politica, mi spiego: vedo che oggi tutto si è spostato sui social, la propaganda è mediatica perché con un click riesci a raggiungere seicento persone, invece credo molto nel contatto diretto e reale, sono uno che le seicento persone va a cercarle una per una per parlarci e portare la mia idee ed il mio modo di fare politica”.

Matteo, qual è il tuo modo di fare politica?

"Sicuramente faccio politica per passione, la mia è una scelta, se verrò eletto consigliere sono pronto a rinunciare a tante cose, a partire dai miei diversi hobby, dalla palestra al teatro, non li abbandono perché fanno parte del motore che mi anima e mi fa stare con le persone, però li limiterò. Quindi farò delle rinunce ma con piacere e poi devo dire che il bello di fare politica con queste persone è proprio questo che noi siamo amici anche fuori da questi ambiti".

Qual è la differenza tra il vostro partito, il vostro programma e gli altri?

"Mi ricollego proprio all’amicizia: è questa per me la differenza più importante tra noi e gli altri partiti, noi siamo innanzitutto un gruppo di amici e me ne rendo conto tutti i giorni. Una cosa simpatica che sto vedendo tutti i giorni di questo periodo quando facciamo incontri con le persone singole o con i gruppi è che sono il primo a parlare seriamente e politicamente e devo presentare Manuel (Magliocchetti candidato sindaco di Palestrina n.d.r.) al livello istituzionale ma si percepisce che dietro c’è comunque un rapporto di amicizia.

Qual è il valore aggiunto che pensi di poter dare se verrai eletto consigliere comunale di Palestrina?

“Penso che una delle grandi missioni che ci spetta è far avvicinare i ragazzi al movimento, preferisco chiamarlo così piuttosto che partito politico perché meglio ne esprime l’energia, quella vitalità che rappresentano i 10 ragazzi che sono l’ossatura del nostro ufficio elettorale. Si sono proposti a noi spontaneamente e noi abbiamo detto loro di venire e portare anche i loro amici, questo è il modello di inclusione di cui parlavo prima. Da questo modello nasce la politica che piace a me: al di là della politica ad alti livelli che sta a Roma, qui in provincia, nella nostra Palestrina, la politica che mi piace fare è quella che serve a capire cosa potremmo dare al territorio per migliorarlo, partendo dai giovani che si avvicinano ed interessano di questo possiamo elevare la Città con la loro energia e le loro idee, da cui, infatti, è nata la ‘Fabbrica delle Idee’. E’ questo il mio ed il nostro valore aggiunto”. 

Committente: Maurizio Torri