Graziella Carassi: “Maddalena profuga per sempre”

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11/08/2019   18:31

Il romanzo “Maddalena profuga per sempre” di Graziella Carassi, edito da Capponi, osserva con attenta analisi, l’identità sociale di una nazione come l’Italia e, in questo contesto, il valore della memoria e della solidarietà. Nel testo si attinge ad un repertorio d’archivio storico culturale mondiale che giunge nell’arco di un secolo, sino ai giorni nostri attraverso genealogie familiari ma anche tradizioni e ricorrenze. La storia racconta l’eroicità di un periodo difficoltoso ma di cui sono prova tangibile varie realizzazioni di opere, rintracciabili anche all’estero.

Mitico l’eccellente pilastro imponente lo Store di Philadelphia, ideato magistralmente dal Costruttore Guido Carassi, familiare della stessa autrice Carassi ed ai suoi collaboratori. Al centro del romanzo c’è una ragazza d’indole libera, Maddalena, ritrovata per caso dall’Autrice alla fine degli anni ‘70 a Roma. Era stata una cara compagna di scuola della madre di Graziella Carassi. Quando era piccola Maddalena, dopo la disfatta di Caporetto (1917), la bambina, era stata scacciata da Gorizia, città dove era nata nel 1909, così, insieme a madre e padre, era giunta ad Offida, in provincia di Ascoli Piceno. Maddalena, dopo questi fatti palesa una intensa malinconia, alimentata dalle umiliazioni ricevute sia nel privato che nel sociale; ciò nonostante, da combattente coraggiosa qual è, resta fiera per ogni gradino conquistato con fatica.

Restando comunque con i piedi saldi, senza fingere sotto le vessazioni di una guerra terribile e prolungata, nonostante quel grido interiore, sordo e frainteso, rimanga inascoltato. La Scrittrice usa un metodo filosofico per descrivere l’autenticità degli artisti che appartengono alla trama e sono a loro volta impegnati in diverse imprese canore e artistiche.

Tra loro spiccano uomini del calibro del tenore Caruso, o ancora come lo scultore Aldo Sergiacomo passando in rassegna tutti gli illustri personaggi dell’epoca. Il romanzo diventa quindi una sorta di galleria, un’esposizione, con medaglioni fotografici in un riporto di colore bianco e nero, da far vanto e onore alla memoria di un grande, indelebile passato.
Si tratta di un apprezzabile sforzo, fatto con equilibrio e libertà ed il nobile obiettivo di raccontare una storia di vibrante intensità ed è il modo per perseguire, da parte della Carassi, il compito assegnatole da Maddalena: fare atto di solidarietà a favore di associazioni umanitarie in Italia e all’estero.

L’Opera segue una logica rappresenta quella sfera di sincera amicizia tra l’Autrice e la cara Maddalena, protagonista e confidente di conversazioni umanistiche. Per quanto attiene le scelte linguistiche si adotta spesso l’usuale dialetto regionale, quello marchigiano. Tale registro espressivo denota quanto l’autrice Graziella Carassi sia in stretta sintonia con l’amata terra d’origine, Offida. Questa scelta stilistica è una componente che rimarca primarie radici ove aneddoti e versi citati, posti quasi in scala teatrale, suscitano sorrisi e determinano anche un’armonica voglia di condivisione col pubblico che apprezza anche il tono genuino ed autentico del romanzo pieno di delicate sfaccettature e non privo di una sua realtà ricostruttiva. 

La tecnica adottata per spiegare gli avvenimenti bene si allinea alla formula costruttiva della vita e cautamente attinge a quelle impronte virtuose sostanziali senza mai distaccarsi dal titolo – “Maddalena profuga per sempre” – che, in ultima analisi, appare una profonda radiografia dell’etica comportamentale e dell’ambiente sociale. Con un atto di trasparenza è tratteggiata una bella Italia, conservatrice di valori e tradizioni, simbolo d’una rigogliosa civiltà morale. Nel ripercorrere il viaggio insieme a Maddalena, l’Autrice stessa riscopre le proprie radici e, con garbo, ricostruisce la propria stirpe e il proprio percorso intellettuale tra testimonianze, ritratti, documenti citando anche elogi e riconoscimenti ottenuti da istituzioni ed autorità. Un libro che è una testimonianza per tutti i lettori che scopriranno con orgoglio, pagina dopo pagina, luci ed ombre della storia del nostro Paese.  


Luciana Capece