La palla di ghisa che ti cambia la vita. Lara: dalla panchina della palestra alla nazionale, atleti per caso?

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22/05/2019   18:49

Cari lettori, patti chiari: questo non è il classico articolo. Ma se preferite due ore di sermone all’odiata sala pesi che trovate stimolante solo se l’istruttore di turno vi fa il filo, oppure se la dea Nutella è sempre in vetta al vostro olimpo personale e preferite il burka in spiaggia pur di sedervi a tavola per sedute no-limits, allora non vi perdete neanche una riga di queste divertenti confessioni. Chissà, potreste scoprire che avete un futuro nella vostra ‘second life’ più inattesa: quella in cui sfoggiate addosso la maglia della Nazionale. Avete capito bene, si, si quella con lo stemma tricolore e tutti gli onori dell’ego correlati.

Vi raccontiamo l’esperienza di Lara, una commessa quarantenne che non ha mai amato le interminabili sessioni di sala gym…tutte uguali, ripetitive e demotivanti. E’ così che tutto cambia grazie alla sua pigrizia innata, quella con cui tutte noi dobbiamo fare i conti dopo aver sborsato la quota di iscrizione in palestra che si trasforma, dopo il fugace entusiasmo della fase di shopping ginnico (due o tre giorni di rinnovo guardaroba con la giustificazione ufficiale di non sembrare nonna la domenica durante i lavori di giardinaggio).

E’ quello che è successo alla nostra Lara Lecce: “Il tran tran del lavoro come commessa assorbe quasi tutta la giornata e rimane poco tempoil per tenermi un minimo in forma –ci confida Lara- Ad un certo punto i jeans (che non perdonano gli sgarri …di gola n.d.r.) iniziano a stare stretti e non sai se contattare un chirurgo estetico o segnarti a nuoto perché, strizzata in pancia per ore dai tuoi jeanz preferiti, sulle apnee stai già un passo avanti. Allora vai e, con coraggio e la determinazione dei kamikaze fai lo sforzo di segnarti in palestra, paghi e sospiri…già ci hai ripensato… Però ti consoli andando subito a comprarti l’occorrente”.

Si capisce che così, oltre ai soldi dell’iscrizione, spendi pure un piccolo tesoretto per essere alla moda in tuta, scarpe e quanto altro supponi ti serva…In realtà quello che serve non lo vende nessuno: è un articolo molto ricercato, introvabile...la motivazione a fare sport.

Come hai capito che serviva una svolta?

“L'ho capito dopo un bel pezzo... e lo capisci dagli sguardi infuocati da condanna che ti lanciano in palestra, vedendoti inchiodata alla panca. Tutte quelle occhiatacce, tra la commiserazione e il disprezzo, vogliono dirti senza ombra di dubbio che stare seduti un’ora a chiacchierare con la scheda in mano, guardando fugacemente gli esercizi e, talvolta, gli attrezzi, NON VUOL DIRE FARE PALESTRA. La panca da seduti non è un esercizio. Non vale.”

Questa è Lara, un bel viso incorniciato da una cascata di capelli rossi che sobbalzano mentre ride illuminandosi; ironica e vivace a parole, ma per passare ai fatti, o meglio, agli esercizi fisici, come tutte noi, ha bisogno ogni giorno di nuovi stimoli e di continue sfide con se stessa.

Lara, ma come sei passata dalla seduta plenaria in panca a diventare atleta della nazionale italiana adesso convocata per il campionato in Irlanda?

“Intanto preciso, se non altro per i miei genitori, che potrebbero leggere questa intervista, non mi sono dopata né drogata. E’ stato solo il caso, una semplice coincidenza. Quando ho capito che buttavo i soldi del mese perché non mi allenavo, ho deciso di farmi allenare da un personal trainer che speravo mi sboccasse e mi incoraggiasse. In effetti ha fatto molto di più: mi ha fatto appassionare alla Kettlebell!”

Scusa Lara, ma di che parli? Che cos’è?

“Guarda nemmeno sapevo esistesse questo sport, in pratica consiste nel sollevare una palla, una palla fatta di ghisa”.

Quindi, in pratica, tu…alzi la palla?

“Si, ma è un allenamento davvero completo che ti fa conquistare una linea invidiabile e poi, te lo dico con estrema franchezza, puoi mangiare tutto quello che vuoi! Scherzi a parte, allenarsi con la palla non è affatto uno scherzo perché considera che le kettlebell sono stati impiegati in Russia dai militari dell’esercito per arrivare a prestazioni formidabili in poco tempo e usando attrezzi semplici come, appunto, la palla di ghisa”.

Davvero? Spiegami come.

“Intanto devi alternare vari tipi di allenamento cardio e fitness. L’allenamento prevede tempi di recupero ma, nel complesso, specie sotto gara, è serrato da toglierti il fiato, ma ci guadagni cm di voluttuosa rotondità sul sedere! Quando mi alleno sfrutto sia la muscolatura fisica che quella posturale e cardiovascolare. La palla è ottima sia per la tonificazione, sia per stimolare il dimagrimento. I gruppi muscolari particolarmente interessati sono i glutei, la schiena, l’addome, ovviamente cosce, spalle, petto e braccia che lavorano in stretta correlazione”.

Questa palla inizia ad interessarmi, dimmi di più, Lara.

“Come ti ho detto, è una palla di ghisa, può essere di varie dimensioni, chiaramente in base anche al tuo peso, comunque è uno strumento piccolo, ma tanto tanto efficace per tenersi in forma. Ha origini antiche perché sembra che risalga addirittura ai tempi dell’antica Grecia, all’epoca era impiegata dagli atleti per la preparazione olimpica. E’ ottima perché attiva tutta la muscolatura e migliora sia la forza che la resistenza muscolare. Oggi viene usata in parecchi modi, ma ci sono dei movimenti principali per cui viene usata”.

Per esempio? Puoi descrivermi qualche esercizio?

“Certo, non ti immaginare chissà cosa… e chiaramente non sono un allenatore, anzi!, però provo a spiegarti. Per esempio all’inizio la mia istruttrice, Isabella Santelli campionessa Mondiale plurimedagliata, aveva preparato per me una sessione di allenamento che potevo fare con due soli esercizi di cui uno era lo squat, da fare con il peso della kettlebell che tenevo al petto. L’altro esercizio, da fare con ripetizioni e ovvi recuperi, era lo stacco a terra. Per questo tipo di esercizio la kettlebell non è posizionata all’altezza del petto come nello squat, ma parte da terra. Quindi ci vuole tecnica e potenza, educa al corretto movimento delle anche e allena in maniera ottimale tutta la muscolatura posteriore. Quindi come vedi niente di particolare ma qualcosa di veramente molto efficace. Ho cominciato così ad allenarmi e il bello è che ho visto immediatamente i primi risultati sul mio corpo”.

Lara, adesso sei in partenza per l'Irlanda dove, dal 23 al 26 maggio, ci sarà la gara nazionale, come ti senti?

“Emozionata e felicissima! Sono tanti i motivi, l’esperienza del viaggio, gli amici con me, la sfida, la maglia dell’Italia, che orgoglio…ma prima di tutto voglio metterci la squadra. Sai, alla mia età, visto che non sono un’atleta nata, era impossibile entrare in una squadra, per giunta al livello nazionale! Kettlebell mi ha regalato questa grandissima emozione di stare in squadra con tanti nuovi amici con cui abbiamo creato un rapporto bellissimo. Mondiale Irlanda 2019 e io sono in squadra. Sono veramente soddisfatta di fare parte di questo gruppo, siamo molto uniti, ho scoperto il valore del gruppo e dello sport di squadra, un legame speciale che tutti dovrebbero vivere. Certo noi abbiamo di che vantarci, il nome Manuela Cambiotti vuol dire orgoglio made in Italy: lei sta in Serie A Elite ed è un'atleta a cui guardare come riferimento. Però ti dico, ognuno di noi si da un obiettivo, per migliorare e il mio è passare di serie... vedremo, intanto mi diverto e aspetto il 23!”.

Perchè che succede il 23?

“Tutti noi atleti (qui ride scherzando mentre finge di darsi un tono vanitoso n.d.r.) veniamo pesati e la cosa fichissima è la fase subito dopo la pesata: attendiamo tutti quel momento magico in cui correremo a sfondarci di roba da magiare tutti insieme perché lo sport che facciamo richiede tanta forza, quindi si bruciano tantissime calorie! Andremo a mangiare di tutto e di più, rideremo e ci caricheremo per dare il meglio di noi”.

Che dire, Lara? Mi hai aperto nuovi orizzonti e messo anche tanta curiosità su come andranno le gare… tienici aggiornati e W la Nazionale di Kettlebell lifting!


Alessandra Battaglia