Dal libro di Floris "Quella notte sono io" il nuovo spettacolo dello scientifico di Zagarolo

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01/02/2018   20:45

L'inizio di febbraio ci offre lo spunto di tornare a seguire le attività teatrale su cui sta lavorando il Liceo Scientifico 'Borsellino e Falcone' di Zagarolo. Per lo spettacolo di fine anno, data l'intensità dell'incontro svoltosi con il noto giornalista e conduttore televisivo Giovanni Floris, la compagnia teatrale ha deciso, grazie all'autorizzazione dell'autore, di realizzare lo spettacolo sulla base del suo nuovo romanzo intitolato "Quella notte sono io". Si tratta di un libro con cui Floris non solo denuncia qualsiasi atto di prepotenza, ma vuole anche far riflettere, attraverso la storia dei protagonisti, sul senso di responsabilità delle proprie azioni, cosa che negli adolescenti è quasi del tutto assente. Come scrive lo stesso Floris in una delle pagine del libro, "si può commettere qualsiasi azione, ma si ha la possibilità di riscattarsi da essa solo quando ci si assume la responsabilità di quello che si è fatto". Quindi gli allievi del Liceo gabino sono impegnati a mettere in scena il romanzo che ha quale tema principale il bullismo. Nel libro si narra la storia di cinque ex compagni di scuola che, ventisette anni dopo aver commesso un atto di prepotenza, vengono convocati tutti insieme da un telegramma misterioso. I protagonisti sono chiamati ad affrontare il loro passato e gli errori commessi.

Il copione per lo spettacolo teatrale è stato generosamente realizzato dal dialoghista e adattatore Giorgio Tausani, che ha conservato tutto lo spirito di denuncia presente nel libro, mentre i provini si sono tenuti all'inizio del mese di ottobre: i ragazzi della compagnia teatrale ce la stanno mettendo tutta per riuscire ad entrare nella parte dei personaggi, capendone a pieno la psicologia e la storia. Infatti ogni personaggio ha una psicologia diversa dagli altri: Margherita è colei che più di ogni altro si rende conto della drammaticità di ciò che è accaduto ventisette anni prima della loro convocazione, ed è colei che a causa di questo errore ed a causa del fatto che non ha mai ammesso di essere colpevole insieme agli altri, non è riuscita ad andare avanti e spera che qualcuno finalmente li giudichi responsabili dell'accaduto; Silvia invece non ha alcun senso di colpa per ciò che è accaduto quella notte, è sicura di sé ed è molto cinica; Germano è rimasto lo stesso bullo dei tempi del liceo, stessa conformazione e stesso carattere, è molto impulsivo e ottuso perciò facilmente manipolabile, ventisette anni prima è stato il "braccio" del gruppo; Lucio, con il suo cinismo, non ha alcun rimorso o senso di colpa per ciò che ha commesso insieme ai suoi compagni, ma sicuramente per determinati aspetti è il personaggio più complesso del romanzo; infine Stefano, la voce narrante, attraverso cui tutta la storia ci viene presentata, grazie alla quale capiamo anche il modo in cui pensava di viverla da protagonista a sua volta e come invece l'ha vissuta realmente. Gli argomenti trattati sono molto presenti nel contesto scolastico per cui i ragazzi non vedono l'ora di mettere in scena cosa stanno preparando, sperando che ciò che l'autore sperava di comunicare ai suoi lettori, possa essere accolto anche dal pubblico.