Tivoli: apre il centro comunale antiviolenza “La sibilla” supporto e sostegno alle donne vittime di violenza

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15/06/2018   16:41

Un luogo per accogliere e sostenere le donne vittime di ogni tipo di violenza: maltrattamenti in famiglia, molestie sul luogo di lavoro, soprusi e violazioni di diritti. Mercoledì 13 giugno ha avviato le attività “La Sibilla”, il primo centro antiviolenza del Comune di Tivoli.

Il centro, gestito dall’associazione Differenza Donna a seguito della convenzione sottoscritta il 1 giugno, è stato finanziato dalla Regione Lazio e dal Comune di Tivoli, è aperto in via Lione 11 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 16 (il giovedì fino alle 17) e fornisce ogni tipo di supporto alle donne vittime di violenza, avviando per esse e per gli eventuali figli minorenni percorsi personalizzati che comprendono assistenza psicologica e legale. Svolge anche altre attività in collaborazione con le associazioni del territorio per decostruire nella comunità pregiudizi e stereotipi che spesso sono alla base di soprusi, reati e violazioni dei diritti nei confronti del genere femminile.

“Il percorso che ha portato all’apertura del Centro è frutto della collaborazione tra enti ed associazioni del territorio – ha commentato Maria Luisa Cappelli, assessore al welfare del Comune di Tivoli -. Siamo partiti dal protocollo di intesa per la realizzazione di un sistema integrato di protezione delle vittime di reato, in condizione di particolare vulnerabilità e di violenza di genere, sottoscritto nel 2017 da Comune di Tivoli, Procura della Repubblica, Asl Rm 5, Ordine degli Avvocati e Ordine degli Psicologi di Tivoli. Successivamente, in collaborazione con le associazioni del territorio 8 marzo 2012, Noi Lilith, Rete Rosa e Laboratorio del possibile, abbiamo istituito uno spazio di incontro, ascolto e prima accoglienza, che ha avviato le attività propedeutiche all’apertura del centro antiviolenza. Il Centro svolge anche attività itineranti, che saranno realizzate a Vicovaro e Sambuci come deciso dall’assemblea dei Sindaci del distretto territoriale, in modo da estendere i servizi anche alle donne dei comuni circostanti. Il Centro lo abbiamo aperto con la convinzione che non sarà né sarà percepito come luogo di segregazione ma come luogo di liberazione, di progettazione, di ideazione di interventi culturali e di sensibilizzazione, un vero laboratorio sociale e per questo aperto a tutta la cittadinanza. La presenza del centro sul nostro territorio è il segno di una attenzione ad un bisogno che non sempre riesce ad esprimersi per cultura, per paura, per sottovalutazione. L’apertura del servizio è il primo segno tangibile di un’operazione culturale a tutto tondo che coinvolge la comunità e che vede l’amministrazione comunale impegnata in prima linea nel sostenere la collaborazione delle reti territoriali, delle associazioni, delle scuole e delle istituzioni”.