Roberto Costantini ha presentato alla Mondadori di Velletri “Da molto lontano”

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14/01/2019   10:55

Primo appuntamento dell’anno con una delle penne più importanti e apprezzate del giallo italiano: alla Mondadori di Velletri, infatti, è arrivato lo scrittore e docente Roberto Costantini, per presentare il suo ultimo libro “Da molto lontano”. Il giornale “The independent” ha definito il Commissario Balistreri, principale protagonista degli scritti di Costantini, come il più riuscito personaggio del poliziesco moderno. E anche nell’ultima opera dell’autore il particolare poliziotto torna sulla scena, seppur appesantito dall’età e dagli acciacchi. Punto caratteristico dei primi tre libri scritti da Costantini, che hanno dato vita alla “Trilogia del male”, è appunto il concetto di “male”: non un qualcosa di voluto, all’inizio, ma poi diventato spunto di riflessione. “Il male non è quello dei serial killer e basta” – ha raccontato l’autore – “ma quello quotidiano, non protetto neanche dall’educazione. L’omicidio è chiaramente estremo, ma alla base c’è qualcosa di peggio”. Riguardo la sua produzione narrativa, Costantini ha fatto una premessa importante prima di entrare nel vivo del nuovo romanzo: “Il giallo, secondo me, deve essere legato all’attualità. Ad esempio io parlo della disparità tra uomini e donne, che vedo da docente universitario. Le donne hanno voti più alti ma gli uomini vengono assunti di più nelle varie professioni. In ogni caso, quando ho iniziato a scrivere, non più di dieci anni fa, avevo in mente di comporre una storia d’Italia, passata e attuale, da un punto di vista non ufficiale. Poi mi sono reso conto che non avrebbe venduto mai, come disse anche Umberto Eco… appassionato di gialli sin da piccolo, quini, ho deciso di mettere la storia come sfondo di tutti i gialli.

Balistreri è l’occhio del lettore”. La storia di “Da molto lontano” è una ripresa di un fatto di cronaca accaduto nel 1990 e poi tornato alla ribalta nel 2018: una soluzione, quella di adottare due piani temporali nella narrazione, molto cara a Costantini e legata proprio alla storia: “Cerco di regalare divertimento e pensiero, oltre che la vicenda stessa, e lo sfondo sociale ha molta importanza per me. Non è detto che debba essere raccontato per forza il Paese nei giallo, ma è un buon veicolo per farlo. L’utilizzo dei diversi piani temporali, con il 1990 che associo ai Mondiali, fa del calcio un’ambientazione dei miei libri. È complicato, infatti, far passare anni in poche pagine. Con l’espediente dei mondiali, che in Italia sono sempre sentiti, si aggiunge emozione, coinvolgimento, e si ovvia a questo ‘problema’ di tipo pratico”. Una figura, quella di Balistreri, molto particolare e costruita con attenzione da Costantini: “Sicuramente è un personaggio controverso, ma non come tanti altri. Ha dieci caratteristiche che lo rendono antipatico, ognuna lo rende antipatico a qualcuno. È misogino, violento, scontroso. Volevo fare un esperimento per vedere se alla fine il suo caratteraccio lo rendesse perdonabile di fronte all’unica vera qualità che ha, cioè quella di non dire bugie. Sicuramente il commissario non empatizza con il pubblico, ma rende ugualmente al lettore la realtà emotiva”. Come Montalbano o altri poliziotti eroici, anche Balistreri ha un suo concetto di giustizia: “La legge e la giustizia formale sono concetti diversi, in questo Balistreri non è diverso da altri e non è innovativo.

Il suo senso della giustizia si scontra con la legge scritta, ma spesso l’assassino non è più cattivo del commissario e di altri personaggi. Ciò sbilancia molto l’economia narrativa. Ognuno di voi può trovarsi nella condizione di far male, come dice un assassino nell’incipit del mio primo romanzo. Con ciò non giustifico il crimine, ma sfumo il confine fra giustizia e legge formale”. In chiusura, prima del firma-copie e delle foto ricordo scattate dal’Associazione Click! e disponibile sulla pagina facebook della Libreria, un cenno al titolo: “Balistreri comincia, da anziano, a guardare la vita da più lontano. Ha un’amnesia retrograda, favorita da fumo e alcol di cui abusa, e tende a non ricordare alcune cose che paradossalmente lo aiutano nelle indagini. Nel 1990 fu alle prese con un rapimento, due scomparse si incrociano e dopo 28 anni di carcere il colpevole viene liberato. Qui inizia il giallo…”. Senza aggiungere altro, si può leggere con attenzione il romanzo dopo la splendida chiacchierata che Roberto Costantini ha intrattenuto con i lettori, molti dei quali al termine della presentazione gli hanno rivolto varie domande. Per la Mondadori Bookstore di Velletri un ottimo inizio di anno, in vista dei prossimi grandi appuntamenti in calendario, fra la libreria veliterna e quella genzanese, a cominciare da Alessandro Vanoli, Luigi Viva, Erri De Luca.